Buongiorno!
Come anticipato nel primo articolo di #Buongiornofood, ieri a Napoli si è tenuta all’Hotel Parker la presentazione del libro dello chef tre stelle Michelin Massimo Bottura delll’Osteria Francescana di Modena, Vieni in Italia con me, organizzata da Corteseway, uscito nel mondo con il titolo Never trust a skinny italian chef, edizioni Phaidon Press (uno dei principali editori di arti visive, architettura, fotografia e design. I suoi uffici si trovano a Londra, Parigi, Barcellona, Milano, Tokyo e New York; il libro si compone di quattro capitoli, 48 ricette comprensive di ispirazioni, ingredienti e tecniche. Arte, musica e cibo). Grande il successo generato dal libro, già in ristampa e citato dal New York Times tra i primi cinque libri da regalare come strenna di Natale.
Questo articolo tuttavia non vuole essere una recensione al libro, anche perchè devo ancora leggerlo, quanto la testimonianza di un incontro e di un racconto, quello che Massimo fa del suo libro, che è il suo progetto, la sua vita.
E’ stato definito lo Steve Jobs o il Peter Pan della Cucina Italiana, per la rivoluzione intrapresa e la leggerezza e il sogno che trasmette; quello che ho visto io è un uomo che è riuscito a scoprire il suo talento, perché riconoscerlo e ammetterlo a se stessi è il passo più difficile da compiere, ed ora vive dell’energia che l’espressione del suo sé gli ha donato. Ed è questo che comunica alla parte più intima di chi lo ascolta: trova il tuo talento, il tuo genio, non smettere di farlo anche se ancora non lo hai riconosciuto, perché c’è ed è la bussola più autentica che può guidare il tuo cammino.
Una volta trovato però mettici Umiltà, per stare sempre con i piedi per terra, Passione, per non avvertire la fatica e Sogno, perché nella vita bisogna sempre lasciare un po’ di spazio per la poesia ed aggiungerei per la magia.
Vi riporto alcuni passaggi del foto racconto di Massimo, perché la sua è una narrazione visiva, estemporanea che procede senza un apparente ordine, che invece è quello delle immagini e visioni che si riproducono nella sua mente; eventi, storie, aneddoti che collegano il mondo in un istante, passando dalla presentazione del libro in Australia, al lavoro a Montreal (che dice di non aver visitato neppure perché il posto di uno chef è la cucina), all’incontro a Parigi con Ducasse e così via.
Tra i momenti più emozionanti trasmessi c’è sicuramente il racconto della telefonata del direttore della guida Michel Italia Fausto Arrighi che lo chiama per annunciargli la terza stella.
Quando riceve la chiamata Massimo è in Brasile, risponde al telefono e c’è silenzio tra i due per la tensione di conoscere un esito che tuttavia era già nell’aria; a rompere il silenzio è Massimo con la frase: E’ per quello? Si, risponde Arrighi e a quel punto Massimo pianse e, anche il direttore pianse. Poi Massimo chiama la moglie Lara per darle la notizia e, insieme, piansero. Poi chiamò la sua squadra e, come avrete già capito, insieme, piansero.
Ancora emozione nel ricordare quando rilevò la prima trattoria in un posto ‘sperduto’ incoraggiato dalla sua famiglia e dice con sapeva esattamente cosa stesse facendo, ma sapeva che ce l’avrebbe fatta. Nei primi tempi parlava con suo padre che gli diceva ‘Vedrai prenderai tre stelle Michelin’ un po’ scherzando, un po’ sognando e, prima di morire, suo padre è riuscito a vedere questo momento.
La terza stella Massimo Bottura l’ha raggiunta come è solito dire, con la crosta di parmigiano reggiano, sottolineando il momento di grande svolta ancora della cucina e della Michelin stessa, perchè una patata dice, vale quanto un tartufo.
Esilarante anche l’aneddoto con Alain Ducasse che lo invita a cucinare a Parigi per una quarantina di suoi amici che si rivelarono poi essere tutti giornalisti dei più importanti giornali francesi e chef importanti. Come se ne è uscito Massimo? Scopritelo nell’estratto del video di seguito.
A Napoli ha poi regalato alcune anticipazioni tra cui l’idea di trasformare uno spaghetto in lasagna al prossimo appuntamento di febbraio 2015 di Identità Golose di Pasta a Milano, e il progetto pensato per Expo 2015 che vuole lanciare il messaggio del recupero e dello stop allo spreco che vede gettare ogni anno milioni di tonnellate di cibo. Chiamati a partecipare tutti i grandi chef del mondo; a Expo cucineranno per i più bisognosi recuperando gli avanzi degli stand dei vari Paesi in esposizione e sarà recuperato un vecchio teatro greco per dare spazio ai grandi esponenti dell’arte contemporanea che faranno opere gratis, di cui Massimo è grande appassionato. Si insegnerà poi a infornare il pane e nutrire così il Pianeta e anche il cuore:)
Anche Napoli ha fatto un regalo a Massimo donandogli il pastore del presepe con il suo volto di San Biagio dei Librai e che non si aspettava fosse già pronto poiché in mattinata lo avevo proprio portato lì per scattare le foto e dicendogli che sarebbe stato pronto tra qualche settimana.
Se dovessi dirvi una cosa che mi ha colpito più delle altre è la sua generosità: si dà sempre, senza misura e accoglie tutti e tutte le situazioni che gli si propongono; sembra davvero instancabile. Probabilmente lo nutre quell’energia che ha chi ha scoperto il proprio genio, gli ha dato forma e ora contagia.
Continuate a seguirmi, mi terrete compagnia.