Buongiorno!
Ho trascorso un weekend a Matera in Basilicata la famosa cittadina il cui nome è particolarmente in auge da alcuni anni grazie anche al riconoscimento di capitale della cultura 2019.
In realtà raccontare Matera nel suo valore culturale, storico e ambientale richiederebbe una ‘narrazione’ lunga e non di poco conto. Come sempre faccio qui, mi limiterò a raccontare la mia esperienza.
Matera è la terra madre che accoglie l’uomo nel suo ventre. Attraversata dal torrente Gravina che scorre nella profonda fossa naturale che delimita i due antichi rioni della città: Sasso Barisano e Sasso Caveoso. Sull’altra sponda c’è la Murgia, protetta dal Parco Regionale Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri. Patrimonio UNESCO per il suo sistema di raccolta delle acque e cisterne da cui è stato ritratto il suo segno visivo di comunicazione o ‘brand destination’, nelle sua versione più accreditata in occasione della candidatura a capitale della cultura europea 2019.
I Sassi di Matera si riferiscono alle case costruite nella pietra, un tufo di origine mediterranea e non vulcanica che conferisce il tipo colore alla città’.
Vivere Matera significa immergersi in un tempo altro lasciandosi abbracciare dalla ‘Mater terra’.
Ho alloggiato al Sexantio – le Grotte della Civita , un albergo diffuso con circa 21 grotte/camere dove poter rivivere (in chiave del tutto contemporanea e con i comfort di un 4 stelle) l’abitare della civiltà contadina: un vero e proprio riferimento dell’ospitalità materana. La colazione è il momento topico: si svolge sempre all’interno di una grotta, con un grande camino probabilmente un antico forno e con le più tipiche preparazioni locali ma con una formula internazionale, glocal come si usa dire:)
L’albergo è stato recuperato nella sua originaria natura con una sorta di restauro. Scegliete la grotta con la vasca, sarà fantastico immergersi dopo le esplorazioni naturalistiche e la fatica, piacevole, di camminare a piedi per i Sassi.
La gastronomia locale punta per lo più sulla tipicità a base di carni, legumi e pasta fatta in casa. Sono stata a cena alla Taverna del Caveoso seguendo il consiglio di un amico (i piatti in foto) ma consigliati sono anche la trattoria Le Botteghe e L’arco. Il meglio tuttavia è lo street food con griglie a vista e cartocci di carne con un buon rosso locale.
Un consiglio: per visitare la città seguite percorsi improvvisati tanto sbucherete sempre in un posto nuovo, non rischierete di perdervi!
Una tappa al presepe vivente è da farsi e sicuramente visitare qualche chiesa rupestre. Un altro consiglio: non entrate in tutte, sono piccole e si somigliano molto e soprattutto vi è un ticket di ingresso di 2/3 euro di volta in volta.
Obbligatoria è invece la visita al MUMSA, il museo della scultura contemporanea inserito nella suggestiva cornice di Palazzo Pomarici (XVI sec.) con opere dotate da artisti di tutto il mondo; è l’unico museo “in grotta” al mondo, dove si sperimenta una perfetta simbiosi tra le sculture e i luoghi scolpiti nei Sassi di Matera. Gli spazi museali, infatti, coprono non solo le aree edificate del Palazzo, ma anche gli ampi ipogei scavati. Vi è quindi per il visitatore un’esperienza di integrazione ideale, di intenso impatto emotivo, tra gli ambienti secolari “cavati” dall’uomo e la scultura contemporanea. In mostra vi erano i disegni tratti dal Libro dei sogni di Fellini e particolare anche da vedere nell’area grafica vi era un’opera ‘consumabile’ dal visitatore che può portare con se uno dei fogli della pila dell’opera destinata quindi a scomparire (dettagli in foto).
Prima di andare via imperdibile la vista di Matera dal Parco della Murgia materana raggiungibile in auto. Una boccata di natura incredibile.
Continuate a seguirmi! Mi terrete compagnia:)