La grandiosità della gastronomia peruviana risplende durante le Identità Golose

Buongiorno!

Oggi ospitiamo un testo che ci fa conoscere di più la gastronomia peruviana che avevo già imparato a conoscere grazie al Central a Lima (Perù), il quinto ristorante più rinomato al mondo secondo la classifica The World’s 50 Best Restaurants.

Virgilio Martínez, chef proprietario del Central, ha spiegato, nel corso dell’edizione 2018 di Identità golose, dinanzi a centinaia di professionisti provenienti da ogni parte del mondo le particolarità che rendono il Perù un luogo unico grazie alla sua incredibile biodiversità.

Lima, 6 marzo 2018.– Il Perù ha segnato un nuovo trionfo durante la sua campagna promozionale europea con una partecipazione vincente nel corso del Congresso internazionale ‘Identità Golose’, tenutosi tra il 3 e il 5 marzo a Milano. Nel corso di questa quattordicesima edizione, la tematica centrale del Congresso, “Il Fattore Umano“, ha consentito al Perù – grazie ad una serie di presentazioni ad opera del rinomato chef Virgilio Martínez – di dimostrare la sua ineguagliabile ricchezza naturale, che lo ha reso un punto di riferimento della gastronomia mondiale. Uno dei suoi segreti è proprio la dedizione dei suoi cuochi, a cui si aggiunge la componente umana del processo di produzione degli alimenti che si coltivano in terra peruviana, oltre alla cura prestata al prodotto per far sì che raggiunga i commensali nel pieno rispetto della sua essenza originaria. Martínez, titolare di un ristorante (Central) che vanta il 5º posto nel ranking di The World’s 50 Best Restaurants 2017, è riuscito a far avvicinare il pubblico di Identità Golose alla grandissima biodiversità propria del Perù nel corso della conferenza ‘Mil Potatoes’, con una dimostrazione delle 4000 varietà di patate originarie del paese andino. Un esempio della sua biodiversità – montagna, selva e costa – che plasma l’identità del suo popolo e di cui va così fiero. A questo fine, per incrementare la conoscenza della biodiversità del Perù e integrarla nei suoi piatti, lo chef promuoverà il progetto “Mater Iniciativa” un centro di ricerca in cui convergono le diverse discipline: dall’antropologia alla chimica, passando dall’economia o botanica e completare, così, il ciclo di ricerca, sperimentazione e riflessione che ci aiuti ad ampliare questo conoscimento e consenta al Perù di analizzare in misura sempre maggiore i prodotti autoctoni e finora inesplorati. Una costante indagine in loco è l’ennesima prova dell’importanza del ruolo che gli chef svolgono all’interno della cultura, della società peruviana e del modo in cui contribuiscono alla trasformazione costante della gastronomia del paese. La seconda delle conferenze tenute da Virigilio Martinez si è focalizzata sul concetto di identità e sul fattore umano fuori dalla cucina, per rendere più visibile il ruolo dei peruviani nella produzione di prodotti emblemi del Perù. Lo chef ha siglato, con “Momento of identity”, la tradizionale Huatia peruviana, una ricetta che conserva una tradizione che si affonda nella notte dei tempi e che vede le patate cucinate in modo tradizionale, senza perdere mai il vincolo con la terra a partire della sua coltivazione fino ad arrivare al consumo finale. Nel corso di quest’edizione, il Perù ha voluto che i partecipanti al congresso conoscessero di persona i prodotti che lo hanno convertito in un socio commerciale chiave nell’Unione Europea: ragion per cui dispone di uno spazio dedicato alla cucina dal vivo, dove, oltre a elaborare ricette che mettono in mostra le diverse correnti della sua gastronomia, si sono tenute degustazioni del cacao originario del Perù e di una delle bevande più tradizionali, il pisco.

 L’esibizione gastronomica si è conclusa al di fuori dell’ambito del Congresso e nella giornata di lunedì è stata organizzata una cena che ha visto la collaborazione tra Virgilio Martínez e lo chef del ristorante milanese VUN, nell’hotel Park Hyatt, Andrea Aprea.

Un incontro esclusivo che ha radunato un gruppo selezionato di esperti e critici.

di María Moreno
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